Il tema dei rifugiati ha esercitato un forte impatto sull’opinione pubblica dei paesi Europei ed è diffusa la percezione di un flusso enorme e sregolato di esseri umani in fuga pronti ad “invadere” il suolo Europeo. Ciò si associa alla convinzione che i paesi europei stiano già ospitando un numero sufficientemente elevato di rifugiati, tanto da aver quasi raggiunto il limite massimo delle possibilità di accoglienza. Ma è davvero così?
La condizione di rifugiato è definita dalla convenzione di Ginevra del 1951 e fa riferimento a una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese”.
Basandoci sui dati messi a disposizione dallo United Nations Department of Economic and Social Affairs, ci siamo posti due domande: quali sono le aree geografiche caratterizzate da un maggior numero di rifugiati sul totale della popolazione? Quanto è aumentato tale rapporto nel tempo?
I risultati sono riportati nel grafico in alto. L’area geografica che nel 2017 presenta il maggior numero di rifugiati per abitante (istogramma blu) è l’Asia Occidentale con un valore prossimo al 4,1% (vale a dire poco più di 4 rifugiati ogni cento abitanti). Tale valore è di molto superiore rispetto ad altre aree geografiche come ad esempio l’Europa, in cui il numero di rifugiati per abitante si aggira tra lo 1,07% in Europa Occidentale e lo 0,14% in Europa Orientale. La ragione di questa forte concentrazione in Asia Occidentale è dovuta alla presenza di diverse zone di conflitto che contribuiscono causare la fuga delle persone verso paesi confinanti. Basti pensare che di questa regione fanno parte paesi come la Palestina, la Giordania e il Libano che sono i primi tre Stati al mondo per numero di rifugiati su abitante con rispettivamente il 43,8%, 30,1% e il 25,6%. L’Italia, per dare un ordine di grandezza, ha poco meno dello 0,36%.
Per quanto riguarda la variazione nel tempo (pallini gialli) è interessante sottolineare che nel periodo 2005-2017 l’incremento più elevato si è avuto in Europa Orientale dove il numero di rifugiati è aumentato di 14 volte. Seguono America Latina e Africa Meridionale con incrementi rispettivamente di 8 e 7 volte. Le restanti parti di Europa hanno registrato aumenti moto più contenuti: sia in Europa Occidentale, che Meridionale il numero di rifugiati è aumentato di 1 volta (vale a dire è raddoppiato). Nel complesso si può quindi concludere che, sebbene alcune aree geografiche siano state esposte ad un forte incremento del flusso di rifugiati, per buona parte dei paesi europei la portata del fenomeno rimane contenuta rispetto a quello che accade in altre parti del mondo.