“Vengono tutti in Italia”, “ci cacceranno via”, “sono troppi”, “è un’ invasione”, “la maggior parte scappano dalla guerra, lo faremmo anche noi”. Sono queste le affermazioni che si sentono ripetere con riferimento ai migranti. Riflettono la realtà o sono luoghi comuni?
Basandoci sui dati presi dal United Nations Department of Economicand Social Affairs abbiamo costruito un grafico che mostra nel 2017 la situazione dell’Italia, Spagna, Germania e Francia confrontandola con i primi 10 Stati al mondo per numero di rifugiati su popolazione e con le medie di alcune macro regioni.
Si evince immediatamente che Palestina, Giordania e Libano sono gli Stati con la concentrazione di rifugiati più alta al mondo: quasi la metà della popolazione residente in Palestina è costituita da rifugiati o richiedenti asilo con un rapporto del 43,80%; La Giordania ha 30 rifugiati ogni 100 abitanti mentre il Libano 25 su 100. Questi dati sono significativi se paragonati allo 0,50% della media del continente Africano, primo al mondo per concentrazione di rifugiati.
La Svezia è lo stato Europeo con la concentrazione più elevata caratterizzata da 3,50 rifugiati su 100 abitanti, seguita dalla Germania con 1,53%. L’Italia invece ha solo l’0,36% che significa che solo ogni 1000 abitanti 3,6 sono rifugiati, questo la porta ad essere al di sotto della media europea (0,47%). Ancora più basso è il valore per la Spagna con l’0,06%.
Guardo alle macro regioni geografiche si nota che L’Africa e L’Europa sono i continenti con il rapporto più elevato seguita dall’Asia, dal Nord America e per ultima l’Oceania; il motivo potrebbe essere la vicinanza geografica rispetto alle zone di guerra che spingono a fuggire e a chiedere riparo a Stati confinanti.
Nel complesso questi dati dimostrano che spesso il dibattito sui rifugiati in Italia, e più in generale in Europa, non tiene in debito conto l’ordine di grandezza del fenomeno in altri paesi del mondo.