A causa del picco migratorio registrato tra il 2014 e il 2017 diversi paesi europei hanno ridotto i diritti riservati ai richiedenti asilo. L’Italia ha seguito questa linea con l’approvazione della Legge n. 132 del 1° dicembre 2018. Prima che la legge entrasse in vigore, il sistema italiano offriva tre livelli di protezione: status di rifugiato, protezione sussidiaria, protezione umanitaria. La legge approvata dal governo italiano abolisce la protezione umanitaria. Che effetto avrà tale intervento sul numero di irregolari nel nostro paese? La risposta a questa domanda arriva da un recente articolo pubblicato dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). Secondo l’autore è possibile prevedere un aumento nel numero degli irregolari pari ad almeno 140.000 unità. La ragione è che la riduzione dei livelli di protezione umanitaria non si associa ad un aumento o velocizzazione dei rimpatri verso i paesi di origine, con il risultato che gli stranieri saranno “costretti” a restare in Italia come irregolari.
Gli effetti della riforma possono essere riassunti in un grafico. Nei mesi precedenti alla riforma (tra giugno e ottobre 2018) 26.094 richiedenti asilo si sono visti rifiutare la domanda (dinieghi), mentre i rimpatri di stranieri irregolari sono stati 2.165. Il risultato è che il numero degli stranieri irregolari presenti in Italia è aumentato di 23.929 unità.
Nel periodo che va da Novembre 2018 a Dicembre 2020, è possibile stimare l’impatto della riforma nel seguente modo. Per prima cosa è opportuno considerare che negli ultimi tre anni il 55% delle richieste d’asilo ha ricevuto un diniego. A fronte di questo, a ottobre 2018 c’erano 107.500 richieste d’asilo ancora pendenti in Italia. Pertanto, è possibile stimare una base iniziale di circa 59.125 dinieghi.
A questi si devono aggiungere da un lato i richiedenti asilo che non potranno più ricevere la protezione umanitaria. Nei mesi precedenti la riforma circa il 28% delle domande esaminate aveva come esito la protezione umanitaria. Dunque, sui 107.500 casi pendenti a ottobre, è possibile aspettarsi che circa 30.100 richiedenti, che in passato avrebbero ricevuto la protezione umanitaria, non la riceveranno più, diventando irregolari.
Dall’altro lato si devono considerare tutti i titolari di protezione umanitaria che non potranno rinnovarla. Una stima conservativa porta a valutare tali mancati rinnovi in circa 39.651 casi, i quali diventeranno a tutti gli effetti degli irregolari.
Infine, assumendo che il numero di rimpatri mensili sia equivalente al massimo mai raggiunto nell’arco di dodici mesi, ovvero quello raggiunto nel 2017, è possibile stimare che dei 152.805 irregolari presenti a Dicembre 2020 (risultanti della somma dei 23.929 irregolari del periodo pre-riforma, i 59.125 dinieghi stimati per il periodo post-riforma e i 69.751 irregolari generati dalla riforma) solo 14.890 verranno rimpatriati. Cosicché, tra giugno 2018 e dicembre 2020, il numero degli irregolari in Italia sarà pari a circa 137.915 unità.